Ieri la nostra lista ha avuto un denso momento di confronto con la storica associazione Anffas sul mondo della disabilità alla presenza anche di Matteo Marasca.
Sono stati affrontati temi concreti concernenti l’università del volontariato e l’abbattimento delle barriere, non solo quelle architettoniche ma soprattutto quelle culturali.
“Ognuno di noi ha delle disabilità”, queste le parole di Antonio Massacci e Silvano Sbarbati, sottolineando che ciascuno di noi può avere momenti di temporanea disabilità o punti di fragilità in cui si trova ad affrontare le medesime difficoltà pratiche degli associati di ANFFAS.
Parole potenti sulle quali tutta la politica jesina dovrà riflettere.
La sfida della rimozione delle barriere fisiche e culturali deve riguardare perciò tutti e tutte e, ad opinione dei Riformisti, può avere presa se si fonde in un più ampio concetto di cultura dell’accessibilità – dei servizi pubblici, degli uffici, delle procedure informatiche e non – che possa avere un impatto positivo nella vita quotidiana di ognuno e generare quindi un autentico coinvolgimento anche in coloro che non si sentono direttamente toccati dal tema.
Questi i punti che ANFFAS sottopone a tutti i candidati sindaco disposti all’ascolto:
1) scrupoloso rispetto dell’ordinamento in vigore con particolare riguardo alla legge 3 marzo 2019, n 18, legge di ratifica della risoluzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità;
2) sempre nel rispetto delle leggi, co-progettare, co-programmare, co-gestire, anche con gli enti di tutela e rappresentanza delle persone più fragili;
3) in merito a ciò chiediamo un impegno serio e concreto per il superamento delle barriere culturali, psicologiche, architettoniche;
4) ed anche un concreto e serio impegno per una necessaria e valida educazione civica che porti al rispetto dell’altra persona e della cosa pubblica;
5) chiediamo di mantenere e se necessario implementare gli impegni destinati ai sostegni scolastici destinati alle classi ove sono inserite persone con disabilità;
6) chiediamo altresì di investire sulla famiglia della persona con disabilità, anche con supporti di carattere psicologico, anche in convenzione;
7) favorire la partecipazione della persona con disabilità alla vita pubblica che a Jesi, vista la sua orografia, è molto complicata e difficile;
8 ) studiare – sviluppare – progettare – adeguare la città al futuro e fare di Jesi una città accogliente ed aperta perché l’avvenire sia privo di discriminazioni.