I tigli di viale Trieste verranno abbattuti, “per evitare – così conferma la seconda perizia fatta pagare a tutti i contribuenti – un inutile accanimento terapeutico e per garantire la sicurezza dei pedoni e delle auto”. Già nella prima perizia le cause erano ben chiare: “i tigli sono arrivati in quello stato a causa di ‘cambiamenti climatici’, perché ‘troppo vicini tra loro’ e per ‘gravi difetti di piantumazione'”.
Conclusioni estremamente chiare qualora ce ne fosse stato bisogno e cause altrettanto esplicite.
Ecco perché alla fine anche il populismo che vuole attribuire colpa e dolo a chi viene messo arbitrariamente sul banco degli imputati, senza interesse alcuno alle motivazioni di difesa, deve cedere il passo alla realtà.
Gli abbracci, le serenate e soprattutto i comizi di Fiordelmondo e compagni sotto le scarne chiome non sono serviti a nulla, forse a racimolare qualche voto, di certo non hanno salvato gli alberi.