L’intervento di Francesco Rossetti al Consiglio Comunale aperto sulla Sanità del 23/2/2023

Grazie per la parola Presidente, buongiorno Sindaco, Assessori e colleghi Consiglieri.

Un saluto e un benvenuto all’Assessore Saltamartini e alla Dr.ssa Storti nell’assise comunale della nostra città.
Un saluto ai cittadini presenti e a quelli che ci seguono da casa e un ringraziamento a chi mi ha preceduto per il contributo prezioso che hanno portato alla discussione che oggi stiamo affrontando.

Discussione che riguarda un tema quello della salute che è bene ricordare risulta o meglio dovrebbe risultare il diritto fondamentale ancor più di altri diritti; infatti qualora avessimo ancora dei dubbi con la recente pandemia abbiamo potuto vivere direttamente sulla nostra pelle come altri diritti altrettanto fondamentali, quali la libertà, l’istruzione, la giustizia abbiano dovuto retrocedere di fronte alla tutela del diritto della salute pubblica.

Né dimentichiamoci, come troppo spesso accade in questo paese, chi sono stati coloro che hanno garantito la tenuta del sistema sanitario anche con il sacrificio della propria vita ovviamente mi riferisco a tutto il personale sanitario in primis ma anche al personale non sanitario di supporto che hanno tenuto botta permettendo a questo paese di restare in piedi. A loro va il nostro grazie più sentito.

È anche per questo che mi piacerebbe pensare a questo come un consiglio comunale aperto sulla salute piuttosto che sulla sanità perché non si dimentichi mai che tutte le scelte politiche, nazionali, regionali ma anche locali, pongano sempre come fine la salute pubblica e non altri interessi di parte.

E mi piacerebbe che alla parola salute si abbini la parola territorio, e che sia il più vasto possibile, per ricordarci che oggi a Jesi, domani a Fabriano, dopo domani a Senigallia, non siamo chiamati a dover difendere il nostro campanile ma a difendere la salute dei cittadini e per farlo è necessario interloquire con i rappresentanti regionali che della salute oggi hanno la delega, sul come e sul dove il nostro territorio si possa inserire in un’ottica di programmazione sanitaria di più ampio respiro. Sono profondamente convinto infatti che il non superamento dei campanili sia stato in tutti questi anni uno delle principali cause del danneggiamento della sanità pubblica regionale.

Ovviamente ci sono le criticità e tutti ne siamo consapevoli, lo sono in primis i cittadini ma le conoscono molto bene gli operatori, la politica, i vari stakeholder che oggi sono intervenuti. Sappiamo delle criticità di lunghe attese al P.S., siamo consapevoli che c’e una visione eccessivamente centralizzata sull’ospedale a discapito del territorio, nota è la mancanza di risorse al settore della prevenzione, sempre più grave è la mancanza di personale a causa del tetto di spesa che dal 2004 ad oggi via via si è ridotto, conosciamo bene le criticità che ancora ci sono sui tempi e liste di attesa nonostante il Piano Nazionale del Governo e i vari piani regionali che si sono susseguiti, ed altro ancora.

Ma sono fortemente convinto che se non riusciamo a mettere a sistema un intero territorio queste criticità storiche ma anche quelle più recenti non si riusciranno a risolvere perché ciò presuppone delle scelte anche impopolari che la politica regionale doveva e deve assumersi ma che le istituzioni territoriali iniziando dai sindaci dovevano e devono attutire e accompagnare; solo così riusciremo a salvare il sistema sanitario pubblico, non vedo altre vie se non quella della privatizzazione per asfissia del sistema sanitario pubblico.

Proprio con questo spirito come minoranza abbiamo cercato di superare gli steccati ideologici e le appartenenze producendo un documento condiviso che andremo a discutere nella seconda metà del consiglio comunale e che evitasse innanzitutto di fare la cosiddetta lista della spesa proprio perché contraria a quella visione di insieme. Ne parleremo dopo ma a mo’ di titoli vorrei concludere questo intervento lasciando ai rappresentanti regionali questi 3 punti che ritengo e riteniamo fondamentali:
1. Riequilibrare le tre aree, ospedaliero, distrettuale e della prevenzione superando la visione ospedalocentrica e potenziando tramite mezzi e strumenti idonei, anche tecnologici la rete territoriale.
2. In tal senso è necessario dare piena attuazione al PNRR che va esattamente in questa direzione garantendo fino in fondo i finanziamenti per la realizzazione della CDC, ODC e COT previste su Jesi anche a fronte di eventuali aumenti di costi che ci saranno e ci sono già stati. Per dare piena funzionalità a queste strutture è necessario sin d’ora pensare ad un piano straordinario di assunzioni dedicate, iniziando con la stabilizzazione del personale COVID e successivamente dando attuazione all’incremento dei tetti di spesa del personale anche per questa AST di Ancona
3. Prevenire l’insorgenza di malattie, prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, promuovere corretti stili di vita, garantire una corretta alimentazione e nutrizione, significa anche diminuire nel medio lungo termine la richiesta di prestazioni sanitarie e quindi ridurre in prospettiva l’accesso alla strutture sanitarie. A tal fine è necessario potenziare l’area della prevenzione, anche attraverso l’attivazione di progetti che coinvolgono la popolazione. Su questo sin d’ora diamo la nostra convinta adesione.

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